Già nel passato, l’uomo ha avvertito l’importanza del fato e del destino nella sua quotidianità: eventi inspiegabili venivano ricondotti al caso e al gioco, come se fosse in atto una partita tra due divinità (infatti un mito greco racconta che Zeus e i suoi fratelli si giocarono l’universo a dadi).
Storia del gioco d’azzardo
E’ così che è nato il gioco d’azzardo: il termine deriva dall’arabo az-zahr, la cui traduzione significa proprio”dadi”. In definiva si definisce gioco d’azzardo la scommessa di denaro o altri beni sul risultato di un evento; secondo la tradizione, le eventuali vincite si pagano in contanti entro 24 ore dall’evento. Giocare d’azzardo nell’antica Grecia era una consuetudine sociale ed era così diffuso che per un certo periodo fu proibito, dal momento che la sua pratica dava origine a gravi problemi di ordine sociale.
Un atteggiamento che si ripresentò nel Medioevo, quando la Chiesa tuonava contro il gioco dei dadi e la sua origine “diabolica” perché legata al caso. E’ nel Cinquecento, invece, che cominciarono ad apparire le prime lotterie i cui proventi, spesso, finivano nelle casse dello Stato, come avveniva ad esempio a Firenze.
È Genova la patria del gioco del lotto, nato nel XVI secolo, mentre è facile immaginare come la prima casa da giocò, antesignana degli attuali casinò, sia nata a Venezia nel 1638. Il primo ippodromo è targato Usa e aprì nella seconda metà del 1600, quando ancora non erano state “inventate” le scommesse ippiche.
Un’altra ondata di repressione contro il gioco d’azzardo arrivò nel 1830, ma la chiusura di casinò e di lotterie causò come effetto un aumento esponenziale delle bische clandestine, cosa che portò le autorità a riaprire le case da gioco legali con moltissime restrizioni. Una nuova evoluzione del gioco d’azzardo è datata 1906, quando vennero inventate le prime slot machines.
E’ con la modernità che il gioco d’azzardo patologico divenne una vera e propria malattia e venne inserito nell’elenco delle patologie dall’American Psychiatric Association. Attualmente lo scenario del gioco d’azzardo è molto cambiato: si gioca rapidamente, sempre più spesso e in tantissimi luoghi, oltre che sul web, in quasi tutti i Paesi del mondo.
Il gioco d’azzardo nel mondo
In tutti i Paesi europei che lo permettono, il gioco d’azzardo è legalizzato e gestito dallo Stato che appalta le concessioni e la gestione delle sale da gioco, delle scommesse e degli apparecchi da gioco a società terze, dietro il pagamento di una tassa di concessione.
È facile immaginare come l’attività di gestione di un casinò o di un centro scommesse è piuttosto remunerativa e permette di far circolare un’elevata quantità di denaro: questo fa sì che il gioco d’azzardo sia spesso legato a molti traffici illegali e ad attività criminali, come il riciclaggio di denaro sporco, l’estorsione e l’usura. In tutti gli Stati in cui è praticato, è quindi indispensabile un suo stretto controllo sul mondo del gioco d’azzardo, ma non sempre i controlli sono talmente capillari ed accurati da scoraggiare eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata.
Molti Stati dell’Unione Europea, tra cui l’Inghilterra e recentemente anche Spagna e Italia, hanno deciso di liberalizzare il settore e di lasciare al mercato il problema del controllo della serietà e dell’onestà delle sale da gioco. Altri Paesi, invece, hanno deciso di chiudere completamente le porte al gioco, ma come spesso accade il divieto ha creato soltanto altri problemi come il fiorire di case da gioco clandestine e il “pellegrinaggio” verso Stati dalle legislazioni più permissive.
I giochi da casinò
I giochi tipici che vengono praticati all’interno delle sale da gioco sono la roulette, il blackjack, lo chemin de fer, le slot machine e il baccarat. Alcuni giochi come il blackjack si basano su precise strategie matematiche, altri invece – il baccarat, le slot machine o il pachinko – sono condizionati esclusivamente dalla fortuna perché il giocatore non ha alcun potere decisionale ma deve “subire” il volere del fato.
Roulette
L’origine della roulette è italiana: il gioco consiste nel puntare su uno dei settori numerati da 0 a 36 e colorati alternativamente in rosso e nero, mentre un croupier lancia una pallina all’interno della ruota che viene fatta girare in senso opposto. Quando la pallina si ferma in uno dei settori numerati scelto da uno dei giocatori, il cosiddetto numero vincente (“Le numéro gagnant est…”, è la frase tipica del cropier), allora quel fortunato scommettitore vince la partita.
Blackjack
Il blackjack è un gioco di carte nato in Francia: lo scopo del gioco – che si svolge tra il banco e un gruppo di giocatori – è raggiungere il punteggio di 21 o, al meglio, di raggiungere un valore più alto di quello del banco. A gestire e ad assegnare le carte – 104, formate da 2 mazzi di carte francesi, per un totale di 104 carte – è un croupier contro il quale si scommette. Nel gioco l’asso può valere 11, o 1, a seconda della convenienza del giocatore, e tutte le figure senza distinzione valgono 10, mentre le altre carte valgono il loro valore nominale.
Baccarat
Piuttosto simile anche il meccanismo del baccarat che, come il blackjack si gioca con più mazzi di carte francesi (sei, per la precisione, jolly esclusi). Uno dei giocatori tiene il banco, circondato dagli altri che prendono posto ognuno in un tableau. I giocatori hanno la possibilità di giocare le carte finché non perdono contro il banco, e allora passano la mano al compagno successivo.
Lotto e lotterie
Oltre ai giochi praticati nei casinò, l’Italia è considerata la patria del gioco del lotto che attualmente può contare su tre estrazioni settimanali per undici ruote, rappresentate da altrettante città (Bari, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia) più una ruota Nazionale. Ogni ruota dispone di un’urna dedicata che contiene al suo interno tutti i numeri dall’1 al 90: di questi, cinque vengono estratti – solitamente da un bambino bendato – senza re immissione all’interno dell’urna. Il gioco consiste nello scommettere sui numeri estratti sulle varie ruote: si può scommettere sul singolo numero, sull’ambo, sul terno, sulla quaterna e sulla cinquina, su una o più ruote.
Superenalotto
Nato sulla scia del successo del lotto, il Superenalotto è apparso in Italia nel 1997. Originariamente i sei numeri che compongono la sestina vincente erano collegati alle estrazioni del lotto, in particolare al primo estratto, ma attualmente l’estrazione è separata. La puntata minima per una schedina del Superenalotto è di 1 euro e si vince indovinando 3, 4, 5, 5 numeri più il jolly (il 5+) e sei numeri.
Le scommesse
Un altro tipo di gioco d’azzardo è rappresentato dalle scommesse. Le agenzie di scommesse possono esercitare la loro attività su tutto il territorio nazionale e, in linea teorica, è possibile scommettere su qualsiasi evento imprevisto. Le scommesse sono nate nell’ambito delle corse dei cavalli, ma ultimamente si sono diffuse soprattutto per gli eventi sportivi. Di recente, poi, il panorama delle scommesse si è ulteriormente allargato agli eventi non sportivi come i festival musicali (Sanremo), le premiazioni (Oscar, Golden Globe) e i reality show più famosi del mondo.
La dipendenza da gioco d’azzardo
Con l’aumentare dell’offerta del gioco d’azzardo, si è venuta a sviluppare una vera a propria patologia: la dipendenza da gioco d’azzardo è considerata un disturbo del comportamento che rientra nella categoria dei disturbi ossessivo-compulsivi e mostra molti punti di contatto con la tossicodipendenza, anche se ovviamente non vi sono sostanze coinvolte come avviene nell’tabagismo.
Il giocatore patologico mostra una crescente dipendenza nei confronti del gioco d’azzardo, aumentando la frequenza delle giocate, il tempo passato a giocare nella speranza di rifarsi delle perdite. Come avviene per i tossicodipendenti, il gioco d’azzardo diventa l’unico pensiero, davanti alla propria vita sociale, familiare e professionale. Il giocatore patologico investe tutti i propri risparmi e non esita a mentire per procurarsi il denaro che gli serve per giocare, trascurando i normali impegni della vita e le proprie responsabilità per dedicarsi al gioco.
In questo contesto, è ancora più pericoloso il gioco online: solo davanti a un pc, senza dover subire l’eventuale giudizio della gente, il giocatore non ha freni inibitori e non deve sottostare agli orari della casa da gioco o del centro scommesse. Infatti ha a disposizione la possibilità di giocare 24 ore al giorno: in questo modo il gioco perde la sua dimensione socializzante e diventa un rituale solitario di cui è preda il giocatore compulsivo, che rimane incastrato in una spirale che gli fa perdere di vista quello che lo circonda.