Concludiamo con il Float Bluff l’analisi delle varie tipologie di Bluff da applicare al Texas Hold’em.
Per Float Bluff si intende chiamare una puntata avversaria al flop con assolutamente nulla in mano, per poi vincere tutto il piatto in un bluff successivamente.
Vediamo un esempio pratico: chiamiamo un rilancio preflop del nostro avversario con A di quadri e Q di picche. Al flop scendono K di Cuori, 3 di Picche, 8 di Quadri. Il nostro avversario punta 2/3 del piatto e noi chiamiamo. Al turno scende il 3 di Cuori. Il nostro avversario fa Check e noi puntiamo 3/4 del piatto e lo facciamo passare. Così abbiamo effettuato un Float Bluff.
Detto così sembra tutto facile ma anche qui in realtà le cose sono un pò più complesse.
Sono due i requisiti fondamentali per effettuare un Float Bluff: trovarsi in heads-up con chi ha rilanciato preflop e avere posizione su di lui.
La presenza di altri avversari impedisce infatti di chiamare la puntata al flop: manca la certezza di non venire chiamati da altri se non addirittura rilanciati.
La posizione è fondamentale per vedere il comportamento del nostro avversario al turn: se farà check o una piccola puntata (sinonimo di debolezza) rilanceremo in bluff, supponendo egli abbia una mano mediocre. Se farà una puntata sostanziosa passeremo.
Non è possibile avere questo tipo di informazione se non abbiamo posizione sul nostro avversario.
Non tutti i flop sono ugualmente validi per effettuare un Float Bluff.
Un flop come K di Quadri, Q di Fiori e 10 di Fiori verosimilmente legherà spesso con il possibile range di mani con cui il nostro avversario ha rilanciato preflop. Meglio lasciar perdere il float Bluff e passare la nostra mano se non abbiamo un punto ragionevole.
Un flop come 10 di Picche, 7 di Fiori e 3 di Quadri invece difficilmente legherà la mano del nostro avversario a meno che egli non sia partito con una coppia alta. In questo caso il Float Bluff ha più possibilità di successo.
Altri flop ideali sono quelli in cui una carta media o bassa compare 2 volte per esempio J di Picche, 7 di Fiori e 7 di Quadri.
Le chance che il nostro avversario abbia legato su un flop del genere sono molto basse. In più noi possiamo rappresentare efficacemente un tris.
Anche i flop con 2 carte dello stesso seme, qualora cada una terza carta di quel seme al turn, sono degli ottimi candidati al Float Bluff.
Una situazione ideale per il Float Bluff si presenta quando il giocatore in piccolo buio si completa e noi siamo al grande buio.
Se punta al flop possiamo impostare un float bluff chiamando la sua puntata.
Siamo Heads-up, abbiamo posizione e lui ha una mano probabilmente marginale, in quanto non ha rilanciato preflop. Dopo un suo eventuale chack al turn possiamo puntare rappresentando con efficacia qualsiasi mano, per via dell’assenza di un rilancio preflop, e vincere facilmente il piatto.
Il Float Bluff inoltre è un’ottima arma di difesa contro il continuation bet bluff dei nostri avversari. Pochi sono i giocatori che, dopo aver fatto un continuation bet bluff al flop es essere stati chiamati dall’avversario, hanno il coraggio di proseguire con un secondo continuation bet bluff al turn.
Tutti questi giocatori che, come si dice in gergo, “hanno una pistola caricata con un solo colpo”, sono dei candidati ideali a subire il float Bluff.
Concludiamo con l’augurio che i vostri bluff siano sempre più efficaci e vincenti ma anche ricordandovi che vi sono altri aspetti del gioco oltre al bluff che meritano di essere approfonditi e che possono fare la differenza fra un giocatore amatoriale ed un giocatore temuto e rispettato.
Se chi legge questo articolo si sta autoelogiando per la già buona riuscita dei propri bluff, sappia che se gli riescono con una percentuale elevatissima di casi, sta comunque bluffando in maniera poco profittevole, in quanto, probabilmente, dovrebbe farlo ancor più di frequente.