I gioco del Poker non è fatto solo calcoli matematici, per vincere ci vogliono anche istinto, psicologia e fortuna.
Conoscere le probabilità però ci aiuta a valutare il gioco.
Sono tre le domande fondamentali che un giocatore di Poker si deve porre per stabilire quante probabilità ha di vincere la mano:
– di quante carte abbiamo bisogno per ottenere una mano vincente;
– quante carte sono rimaste tra quelle che non ha visto che sono potenzialmente disponibili;
– quante possibilità ha di pescare le carte che gli servono.
Saper calcolare le probabilità di vittoria con la mano che abbiamo può sembrare una cosa superflua o troppo complicata, ma è una conoscenza estremamente utile quando si gioca a poker, che può fare la differenza rispetto ad avversari che si basano solo sull’istinto e la fortuna.
Benchè la conoscenza della matematica possa aiutare, il calcolo delle probabilità nel gioco del Poker è abbastanza semplice e si affina con la pratica.
Partiamo dal concetto base che la probabilità che accada un certo evento, ad esempio che esca la carta che ci serve, più la probabilità che esso non accada deve dare come risultato 100%. In una partita a poker è facile che ci occorra sapere la probabilità che avvengano più eventi in successione. Sarà quindi necessario moltiplicare la probabilità del primo per la probabilità del secondo e così via.
Facciamo un primo esempio pratico:
la probabilità di ricevere una coppia di assi come prima mano nel Texas Hold’Em, dove vengono distribuite 2 carte a testa è pari al prodotto di 4/52 ( numero di assi totali nel mazzo sul numero di carte del mazzo) x 3/51 (posto che la prima carta sia un asso, la eliminiamo dal numero di assi rimasti e quindi dal mazzo) Il risultato che si ottiene è 0,0045 cioè lo 0,45% o se preferite una possibilità su 222.
Un altro esempio pratico:
Le probabilità variano a seconda della variante di Poker a cui si gioca. Nel caso di una partita a Poker classico, un giocatore con una doppia coppia di assi e sei ha 4 probabilità ( il numero di assi e sei rimasti) su 47 ( le carte che non possiede) di pescare la carta giusta per completare il full, ovvero 1 possibilità su 11.
Nel caso dello “Stud Poker a 5 carte” invece, una variante del poker in cui ogni giocatore ha 5 carte scoperte e una sola coperta, con ancora una carta da pescare, avrebbe già visto numerose carte scoperte durante il gioco. Ponendo che abbia visto 15 carte degli avversari e che nessuna di queste sia un asso o un sei, avrebbe 4 probabilità su 33 (cioè le carte non viste), quindi una possibilità su 8, che gli esca la carta vincente.
Non dobbiamo dimenticare però che in giochi come il Texas Hold’Em, una carta che rafforzi la nostra mano potrebbe anche rendere vincente la mano di un avversario.
Un ultima considerazione: è possibile fare un gioco speculativo, puntando anche quando le nostre probabilità di vincere non siano particolarmente favorevoli, se si ritiene che il piatto possa aumentare grazie alle successive puntate nel corso della mano, rendendo accettabile la probabilità di vincita.
Facciamo un esempio pratico di questo caso:
Puntare 100 chips su un piatto di 500 può sembrare poso saggio se le probabilità che non esca la nostra carta sono 7 contro 1. Però con soli altri 2 call il piatto andrebbe a 800 e questo significherebbe che potremmo vincere 700 chips avendone giocate solo 100. Se si dovessero verificare altre 7 occasioni simili, la probabilità ci dice che almeno una volta dovremmo vincere, andando quanto meno a pari.
Se invece il piatto rimanesse a 500, la probabilità peggiore sarebbe quella di andare sotto di 200 chips.
Ecco perchè è molto importante fare sempre un calcolo prima di procedere con la nostra puntata!